TESTIMONIANZE DI VITA
Nell’ambito di un progetto terapeutico denominato “Testimonianze di vita” sviluppato all’interno del progetto riabilitativo-terapeutico della nostra Comunità Terapeutica Residenziale, abbiamo avuto la possibilità d’incontrare delle persone appartenenti a diversi ambiti che nonostante le difficoltà/ostacoli incontrati nel loro percorso di vita sono riuscite a dare un senso profondo al loro essere, diventando a livello sociale, attraverso le loro testimonianze, degli esempi positivi.
La prima ospite di questo progetto è stata la prof.ssa PAOLA DEL DIN, Medaglia d’Oro al Valor Militare – Combattente della Resistenza, che con la sua forza vitale e una determinazione ancora invidiabile ha condiviso con noi le esperienze vissute durante la guerra prendendo parte a numerosi e rischiosi incarichi come staffetta e informatrice per la libertà dal Nazifascismo, risultando la prima donna paracadutista italiana, e probabilmente l’unica, ad aver compiuto un lancio di guerra. Dalle sue parole è emerso un senso d’attaccamento alla vita ed una voglia di vedere in prospettiva, nonostante i suoi 101 anni, di una potenza e valenza incredibili.
Successivamente abbiamo avuto come ospite ALESSANDRO PALLARO, che ha condiviso la sua esperienza di vita, pienamente vissuta, dopo che una forma di leucemia fulminante a 16 anni lo ha privato della vista. Lo spirito vitale nell’affrontare le sfide della vita e la sua forza d’animo e determinazione per affermarsi nello studio e nel lavoro sono stati elementi preziosi di riflessione di come si può sorridere alla vita, nonostante la vita non sorrida a te. Ci ha colpito nel suo racconto, il suo viaggiare per il mondo affidandosi e fidandosi di persone sconosciute (provenienti da diverse parti), con una capacità nel mettersi gioco per superare gli ostacoli davvero speciale.
Nel terzo incontro del progetto abbiamo ospitato le sorelle italiane di origine ebraica, ANDRA e TATIANA BUCCI, superstiti dell’Olocausto, testimoni attive della Soah italiana e autrici di memorie sulla loro esperienza di sopravvissute ad Auschwitz, dove furono deportate da bambine. Con grande semplicità, umanità e forte impatto emotivo sono riuscite ad inviarci un importante messaggio di questa terribile esperienza che riportiamo con le loro parole: “…condividere la nostra vicenda personale ci ha reso più forti, perché ci ha permesso di passare dai ricordi individuali alla testimonianza attiva della storia…Le nostre vite sono diventate parte di un percorso, di un sentiero comune che ci ha segnato tutti”.
Il quarto incontro è stato dedicato a qualcosa di diverso dai precedenti con la presenza in comunità della PATTUGLIA ACROBATICA NAZIONALE delle FRECCE TRICOLORI che con molta umiltà e semplicità ha condiviso con noi il senso dell’essere una squadra, della fiducia, collaborazione, fatica e dedizione per raggiungere un obiettivo. Nelle parole del comandante della Pattuglia, Tenente Colonello Franco Paolo Marocco, è stato sottolineato il parallelismo tra il progetto terapeutico della comunità ed il loro lavoro: sacrificio, condivisione, fiducia in sé stessi e nel gruppo, orientarsi verso un obiettivo comune, far emergere le proprie risorse per metterle al servizio della squadra.
Nei prossimi mesi sono in progettazione nuovi incontri per portare avanti due messaggi fondamentali per la comunità: gli eventi negativi della vita possono diventare il motore propulsore per un’energia vitale; la forza del gruppo al di là dei singoli individui.
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